Guida ad una visita completa della National Gallery di Londra, una delle pinacoteche più importanti al mondo. Scopri come arrivare e info pratiche.
La National Gallery è una pinacoteca di importanza mondiale, con una collezione di oltre 2300 dipinti, fra cui opere di immenso pregio, di importanza fondamentale nella storia dell’arte, dal XIII al XX secolo: dalla scuola di pittura italiana, fiamminga e francese ai dipinti di pittori impressionisti passando per Vincent Van Gogh.
Difficile non notare in Trafalgar Square, la ricercata facciata in stile neoclassico della National Gallery che, quando venne costruita, non mancò di suscitare un vespaio di polemiche.
La pianta della pinacoteca si sviluppa su tre piani: al pian terreno, possiamo ammirare diverse Madonne con bambino di Sandro Botticelli nella sala A, mentre fra i diversi ritratti di artisti italiani del XVI-XVII secolo, nella sala D, il più celebre è di Papa Giulio II di Raffaello.
L’esposizione prosegue al secondo piano, dove i quadri sono esposti seguendo un ordine cronologico:
nella Sainsbury Wing, costruita negli anni Novanta, ci sono i dipinti che vanno dal 1250 al 1500 . Il tema è prevalentemente religioso e ci sono numerose opere di Duccio (sala 51), Fra Angelico e Masaccio (sala 53), Fra Filippo Lippi e Paolo Uccello (sala 54, fra cui “Battaglia di San Romano”, XV secolo), della pittura fiamminga nella sala 56 (fra cui Jan Van Eyck, “Ritratto dei coniugi Arnolfini”, 1434), Leonardo da Vinci (“La Vergine delle Rocce”, fine XV secolo), Sandro Botticelli (sala 57 e 58, fra cui “Venere e Marte”, anno 1485), Perugino e Raffaello (sala 60), Andrea Mantegna e Giovanni Bellini (di quest’ultimo il ritratto del Doge Leonardo Loredan, anno 1501; sale 61 e 62 ), Piero della Francesca (“Battesimo di Cristo”, 1450 circa, sala 66);
sale dalla numero 2 alla 14 dal 1500 al 1600: Giorgione, Tiziano e Tintoretto (sala 2 e 6, fra cui il “Bacco e Arianna” di Tiziano del 1520); Correggio, Michelangelo e Parmigianino (sala 8, fra cui “Deposizione di Cristo” di Michelangelo, anno 1500); Tintoretto e Paolo Veronese (sala 9); Lorenzo Lotto e Giovan Battista Moroni (sala 12), Jan Gossaert (sala 14, fra cui “Adorazione dei Magi”, anno 1510-15);
sale dalla numero 15 alla 32, dal 1500 al 1600: Rembrandt, (sale 16, 23 e 24), Claude (sala 20, fra cui “Porto marino con l’imbarco di Sant’Orsola”, anno 1641), Rubens (sala 24 e 29, fra cui “Sansone e Dalila”, del 1609), Johannes Vermeer (fra cui “Donna in piedi alla spinetta”, 1670 circa, sala 25), Diego Velazquez (sala 30, fra cui “Venere Rokeby”, anno 1647-1651), Anthony Van Dick (sala 29 e 31, fra cui il ritratto di Carlo I a cavallo, anno 1637), Caravaggio (sala 32, fra cui “Cena di Emmaus”, anno 1601);
sale dalla 34 alla 46, dal 1700 al 1900: George Stubbs (sala 24, fra cui “Whistlejacket” del 1762), Hogarth e Gainsboroug (sala 35, fra cui “Coniugi Andrews”, del 1750 circa), Guercino (sala 37), Canaletto (sala 38), Goya (sala 39), Tiepolo (sala 40), Delacroix, Gericault e Ingres (sala 41, fra cui “Madame Moitessier” di Ingres, anno 1856), Corot (sala 41+42), impressionisti (Manet, Monet – fra cui “Bagnanti a La Grenouillère”, anno 1869,, Renoir, Sisley sala 43; Cezanne, Pissarro, Renoir, Seurat – fra cui “Bagnanti ad Asnières”, anno 1884, sala 44); Van Gogh e Cezanne (sala 45, fra cui del primo “Girasoli”, anno 1888, e del secondo “Les grandes baigneuses”, anno 1894-1905), Degas (sala 46).
Oltre alle opere esposte, la National Gallery custodisce anche altre opere di pregio non visibili al pubblico (come l’autoritratto di Rembrandt a 34 anni).
Nell’estate del 2014, la National Gallery ha abolito il divieto di fotografare i dipinti esposti (senza uso del flash e non per scopi commerciali), allineandosi con altri musei come il Louvre di Parigi o il MoMa di New York.
Informazioni pratiche
La National Gallery è a ingresso gratuito (le mostre temporanee sono generalmente a pagamento), è aperta tutti i giorni (non il 1° gennaio e il 24, 25 e 26 dicembre) dalle 10 alle 18. Il venerdì, l’orario di apertura è prolungato alle 21. Accessibile ai disabili.
Il museo aderisce al programma nazionale “Kids in museum” che favorisce l’approccio ai siti culturali sin dai primi anni di vita; attività didattiche, laboratori, spazi per allattamento e menu su misura per bambini.