Simbolo non solo di Londra, il Palazzo di Westminster è emblema della democrazia in tutto il mondo. Elegante e imperioso, da dentro e da fuori celebra i migliori principi del buon governo con linee architettoniche ricercate fin nei minimi dettagli.
Il Palazzo di Westminster oggi è il frutto della ricostruzione del XIX secolo: all’epoca l’edificio venne distrutto quasi completamente dal grande incendio che devastò la città. Quel che rimase salvo (Westminster Hall, la Jewel Tower, la cripta della cappella di Santo Stefano e il chiostro) venne abilmente integrato con il nuovo edificio, in stile gotico.
Gli elementi di spicco della facciata di Westminster sono sicuramente le torri:
Big Ben in realtà è il soprannome della Great Bell all’interno dell’orologio situato nella Torre dell’orologio del Palazzo di Westminster.
Il termine “Big Ben” è spesso erroneamente usato per riferirsi all’intera torre dell’orologio.
La torre dell’orologio, come detto prima, è ufficialmente chiamata “Elizabeth Tower” in onore della regina Elisabetta II. Il nome “Big Ben” potrebbe derivare dal soprannome di Sir Benjamin Hall, un politico vittoriano noto per la sua statura imponente e per essere stato responsabile della colossale campana quando questa fu installata nel 1859. Tuttavia, l’origine precisa del soprannome rimane oggetto di dibattito.
Quello che forse molti non sanno è che il Big Ben è stato silenziato per lavori di restauro nel 2017 e il periodo di silenzio è durato diversi mesi. Questo è stato uno degli eventi piuttosto insoliti nella storia dell’orologio e ha attirato l’attenzione mediatica a livello globale.
La disposizione delle stanze venne studiata di modo che riflettesse perfettamente il ruolo del Parlamento: non è un caso, quindi, che al primo piano si trovino le camere destinate ai diversi organi, unite da una linea immaginaria, a sottolineare la continuità fra loro.
Principali ambienti:
The Robing Room, usata dalla Regina per prepararsi (qui indossa la Imperial State Crown e gli abiti ufficiali) alla cerimonia di apertura del Parliament;
The Royal Gallery, usata per i grandi ricevimenti e le cerimonie ufficiali, presenta numerosi dipinti ispirati alla storia inglese;
The Lords Chamber, la più sfarzosa di tutto il Palazzo; è situata nell’estremità sud del palazzo, ospita il trono del re che, teoricamente, può assistere a qualsiasi discussione. Qui si tiene la cerimonia di apertura del Parlamento;
Central Lobby, di forma ottagonale, con splendidi mosaici dei santi protettori dell’UK sulla volta, corrisponde al centro della Houses, crocevia dei diversi corridoi che portano alle varie camere. Ospita statue di uomini politici;
The Commons Chamber, decisamente sottotono rispetto ai fasti della The Lords Chamber, se riesce a colpire il visitatore è merito della sua modestia. È situata nell’estremità nord del palazzo, il re non vi ha accesso;
Chiostri, alcuni dei più vecchi ambienti (XII secolo) giunti a noi. Oggi sono utilizzati come uffici;
Westminster Hall, la parte più vecchia dell’edificio (costruita nel 1097) ha svolto un ruolo centrale per la storia politica e non del Regno Unito. Oltre ad aver ospitato le autorità giudiziarie di più alto grado, qui venne processato Carlo I nel 1649 (verrà poi decapitato). Sede di fastosi banchetti con cui in passato si festeggiava l’incoronazione del novello re (l’ultimo è stato nel 1821 per Giorgio IV), funge anche da camera ardente del re e del consorte (l’ultima salma a essere stata esposta è stata quella della Regina Madre nel 2002). Fra i non sovrani a cui è stato dato questo privilegio, Winston Churchill nel 1965.
Negli interni, sono presenti numerose statue, fra queste una in marmo che ritrae la Regina Vittoria, affiancata dalla giustizia e dalla pietà, una di Charles Berry (anch’essa in marmo).
Le statue più recenti, dedicate a grandi statisti inglesi (come Winston Churchill o Margaret Tatcher), sono in bronzo.
Tanti e intensi sono i 900 anni di storia di questo palazzo, un tempo dimora del sovrano, oggi della democrazia inglese.
Costuito nell’XI secolo, uno dei primi utilizzatori di cui abbiamo notizia è il Re Canuto (regno 1016-1035), ma di queste originaria costruzione nulla è giunto a noi.
La Westminster Hall e la Great Hall (le parti più antiche sopravvissute fino ai giorni nostri) risalgono al regno di Guglielmo II d’Inghilterra (1087-1100).
Da allora, il Parlamento (o con qualunque altro nome venisse designato l’organo democratico) si è riunito a Westminster; dal tardo Medioevo all’incendio del 1529 fu anche dimora del sovrano inglese, fu Enrico VIII a trasferire altrove (a Whitehall) per la prima volta la residenza reale.
Il devastante rogo del 16 ottobre 1834 risparmiò solamente Westminster Hall, la Jewel Tower, la cripta della cappella di Santo Stefano e il chiostro: il resto era tutto da ricostruire. Il progetto scelto fu quello dell’architetto Charles Berry: i lavori iniziarono nel 1840 e durarono circa 10 anni (costo finale 2 milioni di £); fra le novità, Comuni e Lord avevano finalmente due Camere separate.
Bombardata nel corso della II guerra mondiale, la Camera dei Comuni venne poi ricostruita fedelmente al progetto di Sir Berry.
Nel 1987 è stata riconosciuta come sito Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
È possibile visitare l’Houses of Parliament tutti i sabati (fino al 27 giugno , eccetto il 21 marzo); dal 13 al 20 febbraio dal martedì al venerdì e dal 31 marzo al 6 maggio dal lunedì al venerdì (non il 3, 6, 30 aprile e il 4 maggio).
La visita può essere svolta con l’uso delle audioguide (anche in italiano) della durata di 60-75 minuti o con un tour guidato.
Il Big Ben e la Elizabeth Tower possono essere visitate solo dai residenti in UK.
Accessibile ai disabili.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.