Arthur’s Seat rappresenta uno dei simboli più iconici di Edimburgo. Situata nel cuore della città, questa collina vulcanica si erge a 251 metri sul livello del mare, dominando il paesaggio cittadino con la sua inconfondibile silhouette.
Ciò che colpisce maggiormente di Arthur’s Seat è il contrasto tra la natura selvaggia e il contesto urbano. Camminando per i sentieri di questa collina, potrete dimenticare per un momento di trovarvi nel centro di una vivace capitale europea sebbene sia distante solo pochi minuti a piedi. La vista panoramica a 360 gradi che si apre dalla sommità è stupenda: dalle eleganti architetture della New Town alle strade medievali della Old Town, dai Salisbury Crags fino al Firth of Forth, l’estuario che si apre sul Mare del Nord.
Arthur’s Seat non è sempre stata la tranquilla collina che possiamo ammirare oggi. La sua storia ha inizio circa 350 milioni di anni fa, quando l’area dove ora sorge Edimburgo era caratterizzata da intensa attività vulcanica. Ciò che vediamo oggi è in realtà ciò che resta di un vulcano ormai spento, che nel corso dei millenni è stato modellato dall’erosione glaciale.
Curiosamente, quando questo vulcano era attivo, la Scozia si trovava molto più a sud rispetto alla sua posizione attuale, probabilmente vicino all’Equatore, in un clima e un ambiente completamente diversi da quelli attuali.
Come molti luoghi di Edimburgo, anche Arthur’s Seat è avvolta da affascinanti leggende. Una delle più suggestive è di origine celtica e narra che la collina sia in realtà un enorme drago addormentato.
Secondo questo racconto, un tempo un terribile drago terrorizzava gli abitanti di Edimburgo, divorando il bestiame e distruggendo i raccolti. La creatura, sempre più vorace, mangiava senza sosta finché, divenuta troppo pesante e pigra per volare, si adagiò su un’altura vicino alla città per riposare. Il sonno fu così profondo che il drago non si svegliò mai più, trasformandosi nella collina che oggi conosciamo come Arthur’s Seat.
L’origine del nome “Arthur’s Seat” rimane ancora oggi oggetto di dibattito. Una teoria popolare lo collega a Re Artù e alle leggende arturiane, suggerendo che la collina fosse il luogo dell’antico Camelot o un importante sito per le imprese dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Un’interpretazione più pragmatica, sostenuta dallo storico William Maitland, suggerisce invece che il nome sia una corruzione del gaelico scozzese “Àrd-na-Said“, che significherebbe “altura dell’arciere” – un riferimento alla posizione strategica della collina come punto di osservazione e difesa.
Nel 1836, un gruppo di ragazzi che esplorava le pendici di Arthur’s Seat fece una scoperta inquietante: diciassette piccole bare di legno contenenti minuscole statuette vestite con abiti in miniatura, accuratamente realizzati. Le bare erano disposte in file ordinate: due file da otto, sormontate da una bara solitaria.
Questo ritrovamento resta uno dei misteri irrisolti di Edimburgo. Delle diciassette bare originali, otto sono conservate presso il National Museum of Scotland, dove continuano a suscitare curiosità e speculazioni sul loro significato e sulla loro origine.
Arthur’s Seat si trova nel cuore di Edimburgo, all’interno del vasto Holyrood Park. Questo parco pubblico si estende per diverse centinaia di ettari e offre un’oasi naturale in pieno centro città, con laghi, sentieri e panorami spettacolari.
La collina è situata all’estremità orientale del Royal Mile, la strada principale che attraversa la Old Town di Edimburgo, a breve distanza da importanti attrazioni come il Palazzo di Holyroodhouse (residenza ufficiale della monarchia britannica in Scozia) e l’edificio moderno del Parlamento scozzese.
Raggiungere il punto di partenza per la salita ad Arthur’s Seat è molto semplice. La posizione centrale all’interno della città rende questa attrazione facilmente accessibile a piedi dal centro storico. Potete semplicemente scendere lungo il Royal Mile fino a raggiungere Holyrood Park. L’ingresso principale al parco si trova proprio dietro il Palazzo di Holyroodhouse.
Esistono diversi sentieri per raggiungere la cima di Arthur’s Seat, ciascuno con caratteristiche diverse in termini di lunghezza, difficoltà e panorami. Ecco i principali percorsi che potrete scegliere:
Il Red Route è considerato il percorso più panoramico e completo. Con una lunghezza di circa 5 km, segue l’antica colata lavica del vulcano offrendo viste spettacolari durante tutta la salita. Il punto di partenza è il parcheggio dietro Holyrood Palace (Holyrood Car Park). Questo percorso richiede circa un’ora per la salita, a cui va aggiunto il tempo per godersi il panorama e scattare fotografie.
Il Blue Route è ideale per chi cerca una passeggiata panoramica senza la necessità di raggiungere la vetta. Parte dallo stesso punto del percorso rosso e segue un tracciato ad anello che conduce ai Salisbury Crags, da dove si gode comunque di una vista eccellente sulla città.
Conosciuto anche come “The Lazy Man’s Route” (il percorso dell’uomo pigro), il Green Route è la via più breve per raggiungere la cima. Richiede solo circa 30 minuti di camminata, ma offre meno panorami rispetto al percorso rosso. Il punto di partenza è Dunsapie Loch, un piccolo lago artificiale creato nel 1844 per iniziativa del principe Alberto, consorte della regina Vittoria.
Il Purple Route è il percorso più ripido e avventuroso. Consigliato per chi cerca un’esperienza più impegnativa, questo sentiero combina tratti sterrati e gradini in pietra. Non è adatto a chi soffre di vertigini ma regala viste spettacolari. Il punto di partenza è l’ingresso di Holyrood Park Road, vicino alla Commonwealth Pool.
Il Queen’s Drive è un percorso circolare che circonda la base della collina e può essere percorso anche in auto (con alcune limitazioni domenicali). Questa strada panoramica fu realizzata durante il regno della regina Vittoria, sotto la supervisione del principe Alberto, come parte di un progetto di riqualificazione dell’area che incluse anche la creazione dei laghetti artificiali St Margaret’s Loch e Dunsapie Loch.
La salita ad Arthur’s Seat è generalmente considerata accessibile a tutti, con un livello di difficoltà da facile a moderato. Tuttavia, alcuni tratti possono risultare ripidi e il terreno può essere irregolare o scivoloso, soprattutto dopo le piogge.
L’escursione è adatta anche ai bambini, preferibilmente sopra i 5 anni. I più piccoli potrebbero trovare difficoltà a causa del vento e delle basse temperature che spesso caratterizzano la sommità.
Il tempo richiesto per raggiungere la cima varia da 30 minuti a un’ora, a seconda del percorso scelto e del proprio ritmo. Per l’intera esperienza, inclusi tempo per le fotografie e il ritorno, è consigliabile prevedere dalle 2 alle 3 ore.
Arthur’s Seat può essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno. Ogni stagione offre una prospettiva diversa sulla città e sul paesaggio circostante. È fortemente sconsigliato affrontare la salita in caso di pioggia, quando i sentieri diventano scivolosi e pericolosi anche con calzature adeguate.
Si raccomanda di indossare scarpe sportive con buona aderenza o scarponcini da trekking. L’abbigliamento dovrebbe essere adeguato alla stagione e alle condizioni meteorologiche, tenendo presente che in cima il vento è sempre più forte rispetto al livello del suolo.
Indipendentemente dalla stagione, è consigliabile portare con sé una giacca impermeabile leggera, data l’imprevedibilità del clima scozzese. Durante i mesi invernali, guanti e berretto sono essenziali per proteggersi dal freddo.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.