Il Castello di Edimburgo è il punto di riferimento maestoso che domina lo skyline della capitale così come in passato ha dominato la lunga e colorata storia della Scozia e oggi è l’attrazione più visitata di tutta la Scozia.
Arroccato su di un vulcano estinto offre un panorama stupendo sulla città ed ospita tanti eventi come l’Edinburgh International Festival e il Military Tattoo. Questa fortezza è il simbolo dell’orgoglio nazionale e della resilienza del popolo scozzese. Il castello ha assistito infatti a innumerevoli battaglie, ha ospitato sovrani e prigionieri, e ha custodito per secoli i tesori più preziosi della corona scozzese.
Il castello è il frutto di una ricca commistione di stili architettonici che riflette sia la sua storia complessa che il suo ruolo di fortezza e di sede di sovrani. La piccola cappella di St.Margaret è l’edificio più antico di Edimburgo e risale al 1100.
Il Castello di Edimburgo non è semplicemente una fortezza, ma un complesso di edifici che racchiude secoli di storia scozzese. Varcando l’antico ingresso della Porta a Saracinesca, vi ritroverete immersi in un percorso che ti condurrà alla scoperta dei luoghi più significativi di questo straordinario monumento.
Superato l’ingresso principale, potrete scegliere se affrontare la ripida Lunga Scala, che nel medioevo costituiva l’entrata principale, o percorrere il più comodo vialetto acciottolato. Proseguendo, incontrerete la Batteria Argyle, dove sei imponenti cannoni, copie degli originali del XIX secolo prestati dalle Armerie Reali, sono puntati verso la città.
Da questo punto si gode di una vista spettacolare sulla New Town di Edimburgo, con il suo caratteristico stile georgiano, e sul Firth of Forth con le sue isole in lontananza. Accanto alla batteria si trova il Cartshed, un edificio che un tempo fungeva da rimessa per i carri e oggi ospita un accogliente caffè.
Non potrete mancare l’appuntamento con il famoso One O’Clock Gun, un cannone più moderno rispetto a quelli della batteria, che ogni giorno all’una in punto spara un colpo, una tradizione che gli abitanti di Edimburgo utilizzano ancora oggi per regolare i propri orologi.
Proseguendo il percorso e lasciandovi alle spalle la Batteria Argyle, raggiungerete una piccola piazzetta dove si trovano gli edifici che un tempo erano adibiti a polveriere e magazzini per l’artiglieria. Oggi questi spazi ospitano il Museo Nazionale della Guerra, una straordinaria collezione che illustra la storia militare scozzese dalla creazione del primo esercito permanente fino ai giorni nostri.
L’esposizione, particolarmente curata e coinvolgente, presenta uniformi, armi, documenti e cimeli che testimoniano il ruolo significativo della Scozia nei conflitti mondiali e nelle campagne militari attraverso i secoli. Anche per chi non è appassionato di musei, questa collezione rappresenta una tappa imprescindibile per comprendere l’importanza strategica e militare che il castello ha rivestito nella storia scozzese.
Continuando la salita verso la Foog’s Gate, incontrerete la Casa del Governatore, una elegante residenza georgiana non accessibile al pubblico, e la Caserma Nuova, costruita durante le guerre napoleoniche per alloggiare i soldati. All’interno di quest’ultima, l’unica ala visitabile ospita il Museo del Reggimento dei Royal Scots Dragoon Guards, che racconta la storia di questo prestigioso corpo militare dalle guerre europee del XVII e XIX secolo fino ai conflitti contemporanei.
Oltrepassata la Foog’s Gate, raggiungerete il cuore del castello dove si trovano gli edifici più importanti. Tra questi spicca la Cappella di Santa Margherita, la struttura più antica non solo del castello ma dell’intera Edimburgo. Costruita intorno al 1130 da Davide I in memoria della madre Margherita, morta di dolore dopo aver perso il marito in un’imboscata, questa piccola cappella dall’aspetto modesto all’esterno nasconde un interno intimo e delizioso, caratterizzato da uno stile romanico essenziale e suggestivo.
Nelle vicinanze, si trova il Mons Meg, un impressionante cannone da assedio del XV secolo dal peso di sei tonnellate, capace di sparare palle di cannone da 150 kg a una distanza di oltre tre chilometri, un vero capolavoro di ingegneria militare per l’epoca.
Affacciandovi dai bastioni, potrete notare il curioso Dogs Cemetery, un piccolo cimitero dove dal 1840 vengono sepolti i cani degli ufficiali e le mascotte dei reggimenti, testimonianza dell’affetto che i britannici nutrono per i loro amici a quattro zampe.
La Crown Square rappresenta il cuore pulsante del castello. Creata nel tardo Quattrocento come cortile principale, è circondata dai quattro edifici più importanti del complesso: il Palazzo Reale, residenza dei sovrani; il Salone d’Onore, destinato alle cerimonie; l’antica posizione dell’arsenale reale (oggi sostituito dal Palazzo della Regina); e lo spazio un tempo occupato dalla chiesa di St. Mary, oggi sede del Monumento Nazionale Scozzese ai Caduti.
È consigliabile visitare questa zona nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio per evitare la folla di turisti che rende difficile apprezzare pienamente la maestosità di questo spazio storico.
Il Palazzo Reale era la residenza ufficiale dei sovrani di Scozia quando si trovavano al castello. Nonostante gran parte dell’arredamento originale sia andato perduto, gli eleganti caminetti e la struttura architettonica testimoniano ancora il fasto di un tempo.
Una delle stanze più significative è la piccola camera dove nacque Giacomo VI di Scozia (che divenne anche Giacomo I d’Inghilterra), figlio di Maria Stuarda. A questa nascita si lega una macabra leggenda: si narra che alcune piccole ossa furono ritrovate nascoste in una parete, alimentando la teoria secondo cui il vero erede al trono sarebbe morto in fasce, sostituito da un impostore che fu poi incoronato come Giacomo VI.
Al primo piano della Torre dell’Orologio si trova uno dei tesori più preziosi della Scozia: gli Honours of Scotland (gioielli della Corona), che includono la corona, lo scettro e la Spada Cerimoniale. Sono le più antiche insegne reali di tutto il Regno Unito.
La Great Hall, o Salone d’Onore, è uno degli ambienti più spettacolari del castello. Costruito nel 1511 come spazio per cerimonie e ricevimenti, fu successivamente utilizzato come quartiere per i soldati di Cromwell per ben 230 anni.
Ciò che rende questo ambiente particolarmente impressionante è il magnifico soffitto medievale a travi a sbalzo, considerato uno dei più importanti esempi di questo tipo di architettura in Gran Bretagna. Oggi il Salone ospita una ricca collezione di armi e armature che ripercorre l’evoluzione dell’equipaggiamento militare attraverso i secoli.
Situato dove un tempo sorgeva la chiesa di St. Mary (successivamente trasformata in deposito di munizioni e infine demolita nel 1757), il Monumento Nazionale Scozzese ai Caduti è un commovente tributo ai soldati scozzesi che persero la vita durante la Prima Guerra Mondiale.
L’interno comprende il Salone dei Reggimenti, dedicato ai vari reparti militari scozzesi, e lo Shrine, un sacrario che conserva uno scrigno contenente l’elenco completo dei caduti. In questo luogo di raccoglimento e memoria, non è permesso scattare fotografie, ma i visitatori possono sfogliare gli elenchi dei nomi, rendendo omaggio a coloro che sacrificarono la propria vita per la patria.
Sotto il Salone d’Onore e il Palazzo della Regina Anna si trovano le prigioni, sotterranei di pietra disposti su due livelli che in passato hanno avuto diverse funzioni, da magazzini a quartieri per i soldati, prima di essere convertiti in carceri.
Oggi questi spazi sono stati ricostruiti per mostrare le condizioni di vita dei prigionieri nel XVIII secolo, incluse le amache utilizzate come giacigli, un dettaglio sorprendente per molti visitatori. Qui furono rinchiusi anche 21 pirati catturati al largo di Argyll nel 1720, che vi rimasero per poco tempo prima di essere impiccati.
Di fronte all’ingresso delle prigioni di guerra si trova il carcere militare, costruito nel 1842. A differenza di altri luoghi del castello, non è legato a storie particolarmente eroiche o drammatiche: qui venivano semplicemente rinchiusi i soldati della guarnigione sorpresi ubriachi durante il servizio di guardia.
Per risparmiare tempo ed evitare le code alla biglietteria, è possibile acquistare i biglietti online con opzione “salta la fila”, che consente di accedere direttamente attraverso casse dedicate.
L’ingresso al Castello di Edimburgo è inoltre incluso nel pass Royal Edinburgh Ticket.
Un’alternativa al semplice ingresso in autonomia è rappresentata dai tour guidati, disponibili anche in italiano, che offrono non solo l’ingresso ma anche approfondimenti sulla storia e le leggende del castello.
Per godere appieno della visita al Castello di Edimburgo, è importante organizzarsi con anticipo, considerando che si tratta dell’attrazione più visitata della Scozia e può essere molto affollata, soprattutto nei mesi estivi.
La durata media della visita è di almeno due ore, ma può variare in base agli interessi personali e al tempo dedicato a ciascuna attrazione.
Il Castello di Edimburgo osserva i seguenti orari di apertura:
Il castello è chiuso il 25 e 26 dicembre. Il 1 gennaio apre alle 11:00 e chiude alle 17:00.
Per evitare le lunghe code e la folla, è consigliabile arrivare poco prima dell’apertura, intorno alle 9:20, oppure nel tardo pomeriggio. Le ore centrali della giornata, soprattutto intorno all’ora di pranzo, sono generalmente le più affollate.
Antico e affascinante, e con un’atmosfera decisamente spettrale, il Castello di Edimburgo è al centro di numerose leggende. Molti fantasmi sono stati avvistati tra le sue antiche mura, tra cui un tamburino senza testa (visto per la prima volta nel 1960), un pifferaio spettrale e persino un cane fantasma.
Una delle storie più famose sui fantasmi del castello è quella del suonatore di cornamusa solitario.
La leggenda racconta che, quando i tunnel sotto il Royal Mile (la strada che collega il Castello di Edimburgo e Holyrood Palace) furono scoperti alcuni secoli fa, un giovane suonatore di cornamuse fu mandato in esplorazione. Mentre avanzava nei passaggi sotterranei, suonava il suo strumento in modo che le persone in superficie potessero seguire il suo percorso attraverso il suono.
Improvvisamente, a metà del Royal Mile, la musica cessò. Una squadra di ricerca fu inviata per trovare il ragazzo, ma non fu mai ritrovato e il suo corpo non fu mai recuperato. Si dice che ancora oggi sia possibile udire il suono delle cornamuse del giovane mentre vaga eternamente nei tunnel sotterranei del castello.
Il castello è protetto dallo spirito di un tamburino senza testa, che appare solamente come presagio di eventi che potrebbero mettere in pericolo la fortezza. Lo spirito fu avvistato per la prima volta nel 1650, poco prima dell’attacco di Cromwell.
Nessuno conosce la storia di questo ragazzo o comprende perché protegga il castello, ma alcuni visitatori e membri dello staff affermano di sentire occasionalmente la sua musica riecheggiare nei corridoi del castello.
Come la maggior parte dei castelli dell’epoca, anche quello di Edimburgo aveva le sue prigioni, dove più di 1000 prigionieri (inclusi persino dei “Pirati dei Caraibi” catturati nel 1720) furono incarcerati, affamati, torturati e giustiziati. Oggi le prigioni sono considerate uno dei luoghi più infestati di tutta la Scozia e sede di numerose attività paranormali.
Oggetti che si muovono da soli, suoni inquietanti e ombre spettrali sono stati segnalati in innumerevoli occasioni. Tra i fantasmi che si dice infestino queste celle si troverebbe anche quello di Maria Stuarda.
Più di 160 anni fa, un dolce Skye Terrier di nome Bobby stava per diventare, senza saperlo, uno dei cani più famosi della storia.
Si racconta che quando il suo padrone, che lavorava al castello, morì di tubercolosi, il piccolo terrier continuò a vegliare sulla sua tomba nel cimitero di Greyfriars per ben 14 anni. Nonostante le intemperie e i tentativi di allontanarlo, Bobby tornava sempre alla tomba del suo amato padrone. Alla sua morte, gli abitanti, commossi dalla sua fedeltà, lo seppellirono accanto al padrone nello stesso cimitero.
Oggi nelle strade di Edimburgo potete ammirare una statua dedicata a Bobby e, secondo la tradizione, sfregare il suo naso porta fortuna. C’è anche chi sostiene di sentire ancora, di tanto in tanto, l’abbaiare di questo cane leggendario.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.