Edimburgo

Royal Mile

Il Royal Mile è la via più famosa del centro di Edimburgo: una magnifica strada ricca di fascino antico, di atmosfere gotiche e di monumenti da visitare.
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Il Royal Mile è la strada principale della Old Town, che dal castello in cima alla collina porta dritto fino al Palazzo di Holyroodhouse. Lunga circa 1,8km su questa magnifica strada in discesa si affacciano tutte le principali attrazioni del centro storico, meravigliosi palazzi d’epoca, negozi di prodotti tipici e antichi pub, caldi e accoglienti.

Storia del Royal Mile

Lo scrittore Daniel Defoe, visitando Edimburgo nel 1724, rimase talmente impressionato da questa via da definirla “superiore a qualsiasi altra strada nel mondo per ampiezza, lunghezza e bellezza architettonica”. La denominazione “Royal Mile” deriva dalla sua estensione, che corrisponde a un miglio scozzese (circa 1.814 metri), unità di misura tradizionale ormai conosciuta soltanto dagli abitanti locali.

La nascita di questa arteria è legata indissolubilmente all’origine geologica della città. Edimburgo (il cui nome proviene dal termine gaelico “Dun Eidyn”, che significa “fortezza sulla collina”) sorse attorno a Castle Rock, formazione vulcanica modellata dai ghiacciai oltre 325 milioni di anni fa. Il Royal Mile si sviluppò naturalmente lungo il pendio formato dai sedimenti vulcanici che si estendevano dalla sommità della collina.

Durante il periodo medievale, questa zona divenne incredibilmente popolata: nel XVII secolo, circa 70.000 persone vivevano addensate in edifici che potevano raggiungere i quattordici piani, con famiglie numerose che condividevano spazi estremamente ridotti.

Ai giorni nostri, il Royal Mile rappresenta il fulcro turistico della capitale scozzese, affollato di visitatori provenienti da ogni angolo del pianeta. Sebbene ospiti numerose attività commerciali, ristoranti e boutique di souvenir, il vero tesoro di questa strada risiede nella sua architettura storica, che ha conservato intatto il suo carattere medievale attraverso i secoli.

Visitare il Royal Mile

Tradizionalmente, il Royal Mile viene suddiviso in sei tratti distinti:

  1. Castle Esplanade
  2. Castlehill
  3. Lawnmarket
  4. High Street
  5. Canongate
  6. Abbey Strand

Seguiremo questo itinerario storico per accompagnarvi alla scoperta delle principali attrazioni che impreziosiscono questa strada.

Lungo tutto il percorso si aprono inoltre un’intricata serie di closes, stretti passaggi coperti che portano a cortili interni, o di pends, ripidissimi vicoli che scendono quasi in verticale dalla collina, nei quali vi consigliamo di infilarvi di tanto in tanto per scoprire scorci nascosti.

Benché il tragitto completo possa essere coperto di buon passo in circa mezz’ora, per apprezzare adeguatamente le numerose meraviglie che incontrerete, vi consigliamo di pianificare un’intera giornata, includendo soste per visite alle attrazioni, shopping e qualche tappa nei pub per mangiare e bere.

Castle Esplanade

L’esplanade del castello durante il Royal Edinburgh Military Tattoo

Il nostro viaggio inizia dall’area che circonda il castello, nucleo originario dell’insediamento cittadino.

Castello di Edimburgo

Dominando l’orizzonte dalla cima della collina vulcanica, il castello rappresenta l’attrazione principale della capitale scozzese. Questa impressionante fortezza, considerata la più merlata d’Europa, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e racconta la storia millenaria della Scozia.

Tra i punti d’interesse all’interno del complesso troviamo: il celebre One O’Clock Gun (il cannone che viene fatto esplodere quotidianamente all’una del pomeriggio), la maestosa Great Hall, l’antica Cappella di Santa Margherita (il più antico edificio sopravvissuto nella città), i preziosi Honours of Scotland (i gioielli della corona scozzese), il toccante Memoriale di Guerra Nazionale, il formidabile cannone Mons Meg risalente al XV secolo e le austere prigioni militari.

Una visita approfondita richiede almeno due ore. Vi raccomandiamo di acquistare i biglietti in anticipo per evitare le lunghe attese, particolarmente durante l’alta stagione turistica.

Esplanade

Per accedere al castello, attraverserete l’Esplanade, un ampio spiazzo risalente al XVIII secolo che funge da collegamento tra la fortezza e il Royal Mile. All’ingresso occidentale troverete il maestoso portale d’accesso, fiancheggiato dalle statue dei leggendari eroi scozzesi Robert the Bruce e William Wallace. Sopra l’arco campeggia l’emblema reale di Scozia, raffigurante un leone rampante rosso su campo dorato, accompagnato dal motto latino “Nemo me impune lacessit” (“Nessuno mi provoca impunemente”).

Questo vasto piazzale ospita ogni agosto le tribune per il celebre Royal Edinburgh Military Tattoo, spettacolare rassegna di bande militari che si tiene in concomitanza con l’Edinburgh Festival.

Witches Well

All’estremità orientale dell’Esplanade, sulla facciata del Tartan Weaving Centre, noterete una caratteristica fontana decorativa. Questo monumento in stile art nouveau, commissionato dall’urbanista Patrick Geddes, commemora il luogo dove, tra il XV e il XVIII secolo, circa 300 donne accusate di stregoneria furono condannate al rogo. La decorazione bronzea incorpora elementi simbolici come una pianta di digitale e l’effigie di un serpente intrecciato attorno alle teste di Esculapio e sua figlia Igea, divinità associate alla medicina.

Castlehill

Proseguendo, incontrerete Castlehill, il segmento più stretto del Royal Mile che discende dalla fortezza fino alla piazzetta dove sorge The Hub, un’imponente chiesa in pietra nera trasformata in spazio espositivo e centro informazioni, la cui alta torre gotica è la più alta di Edimburgo.

Castle Wynd

Se provenite dall’area di Grassmarket, potrete raggiungere il castello anche attraverso questa ripida scalinata composta da ben 187 gradini – un’alternativa panoramica ma impegnativa per accedere all’Esplanade.

The Tartan Weaving Mill and Exhibition

Questo complesso commerciale è molto più di un semplice negozio di souvenir. Situato nell’edificio che un tempo ospitava la riserva idrica di Castle Hill (principale fonte d’acqua per il Royal Mile), oggi presenta un’esposizione multilivello dedicata alla tradizionale arte tessile scozzese.

Nei suoi cinque piani potrete osservare l’intero ciclo produttivo del tartan, dalla tosatura delle pecore alla creazione dei caratteristici kilt. Per la completezza dell’esposizione, molti considerano questa attrazione un vero e proprio museo etnografico tessile.

Cannonball House

Scendendo da Castlehill, sulla destra noterete un edificio contraddistinto da una curiosità architettonica: una palla di cannone incorporata nella muratura sopra una finestra. Secondo la leggenda popolare, questo proiettile sarebbe stato sparato dal castello verso Holyrood Palace durante la rivolta giacobita del 1745, quando Bonnie Prince Charlie occupava la residenza reale.

Attualmente, lo storico edificio ospita un ristorante di qualità accessibile da Cannonball Close.

Whisky Heritage Centre

Gli appassionati di Whisky non possono perdersi questo centro dedicato alla bevanda nazionale scozzese. Allestito in quello che era originariamente un edificio scolastico (Castlehill Primary School), dal 1988 offre un percorso interattivo alla scoperta dei processi di produzione e degustazione del whisky.

Il centro vanta anche un primato mondiale: ospita la collezione di whisky più vasta del pianeta, composta da 3.384 bottiglie raccolte nell’arco di 35 anni dal collezionista brasiliano Claive Vidiz e trasferita qui nel 2008.

The Witchery by the Castle

Adiacente al Whisky Heritage Centre sorge questo raffinato hotel-ristorante, considerato uno dei più prestigiosi di Edimburgo. Con i suoi interni gotici finemente decorati e l’atmosfera suggestiva, rappresenta la location ideale per celebrare occasioni speciali con una cena a lume di candela in un ambiente sontuoso e ricco di storia.

Camera Obscura e World of illusions

Questa popolare attrazione, operativa dal 1853, rappresenta una tappa imperdibile soprattutto per le famiglie con bambini. Distribuita su sei livelli all’interno di una caratteristica struttura a torre, offre una serie di esposizioni interattive tra cui labirinti di specchi, vortici luminosi, illusioni ottiche e giochi di luce.

La vera camera oscura, situata all’ultimo piano, utilizza un ingegnoso sistema di specchi e lenti risalente al XIX secolo per proiettare un panorama “virtuale” della città circostante. Una terrazza panoramica completa l’esperienza offrendo splendide viste su Edimburgo.

Tolbooth Kirk/The Hub

All’incrocio tra Castlehill, Johnstone Terrace e Lawnmarket, spicca l’inconfondibile sagoma di The Hub, edificio caratterizzato dalla guglia più elevata di Edimburgo. Questa costruzione neogotica, originariamente consacrata come chiesa (Tolbooth Kirk), dal 1999 funge da quartier generale dell’Edinburgh Festival, ospitando biglietteria, centro informazioni e spazi per eventi culturali.

Lawnmarket

Continua il nostro cammino lungo Lawnmarket, tratto che si estende per circa 100 metri da The Hub fino a Bank Street. Originariamente denominato “Land Market” (mercato terriero), questo segmento costituiva il principale centro commerciale del XV secolo per la vendita di filati, tessuti e biancheria. Un tempo zona residenziale dell’aristocrazia cittadina, oggi è caratterizzato principalmente da boutique di souvenir e articoli da regalo.

Ensign Ewart Pub

Il pub più vicino al castello deve il suo nome a Charles Ewart, alfiere del reggimento Royal Scots Greys che si distinse nella battaglia di Waterloo (1815) catturando lo stendardo del 4° reggimento francese. Questo caratteristico pub, che occupa un edificio dove sorgeva una locanda già dal 1680, rappresenta una sosta ideale per assaporare l’autentica atmosfera scozzese in un ambiente storico caratterizzato da pareti in pietra e soffitti in legno.

Gladstone’s Land

Tra gli edifici più antichi tuttora esistenti a Edimburgo, questa costruzione risalente al 1550 fu successivamente acquistata e rinnovata agli inizi del XVII secolo dal facoltoso mercante Thomas Gledstanes, antenato del primo ministro britannico William Gladstone. Il nome dell’insegna (un falco dorato ad ali spiegate) deriva dal significato del cognome “Gled” che in scozzese indica appunto un rapace.

Salvato dalla demolizione negli anni ’30 grazie all’intervento del National Trust for Scotland, l’edificio è stato restaurato e arredato con mobilio e suppellettili d’epoca, offrendo ai visitatori uno spaccato autentico dello stile abitativo borghese del Seicento.

Lady Stair’s Close

Questo caratteristico vicolo ospita una residenza seicentesca edificata nel 1622 per Sir William Gray di Pittendrum. Originariamente chiamata Lady Gray’s House in onore della vedova del primo proprietario, assunse l’attuale denominazione quando l’immobile venne acquistato nel 1719 da Elizabeth Dundas, Lady Stair, vedova del conte di Stair.

Writers’ Museum

La storica dimora Lady Stair House accoglie oggi un museo dedicato ai tre grandi letterati scozzesi: Sir Walter Scott, Robert Louis Stevenson e Robert Burns. Sebbene di dimensioni contenute, questo spazio espositivo rappresenta una tappa imperdibile per gli appassionati di letteratura, custodendo cimeli personali come lo scrittoio di Burns, il tavolo da pranzo di Scott e gli stivali da equitazione di Stevenson.

Deacon Brodie’s Tavern

Situata all’angolo tra Lawnmarket e Bank Street, questa tradizionale taverna scozzese fondata nel 1806 è dedicata all’affascinante e controversa figura di William Brodie, rispettabile falegname e consigliere comunale di giorno, ladro e scassinatore di notte. La sua doppia vita ispirò a Robert Louis Stevenson il celebre romanzo “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.

High Street

Proseguendo nel percorso, giungerete a High Street, forse il segmento più noto del Royal Mile. Questa zona accoglie importanti istituzioni storiche tra cui la Corte Suprema scozzese, l’antico Parlamento e la Cattedrale di St. Giles, oltre a numerosi locali commerciali, ristoranti e pub.

Statua di David Hume

All’ingresso di High Street, sulla sinistra, troverete la statua bronzea dedicata al celebre filosofo illuminista David Hume, figura centrale del pensiero empirista e scettico del XVIII secolo. Collocata davanti all’edificio della High Court of Justice, questa scultura è oggetto di una curiosa tradizione: gli studenti universitari toccano l’alluce del piede destro come portafortuna prima degli esami.

Heart of Midlothian

Accanto alla Cattedrale di St. Giles, incastonato nella pavimentazione, noterete un particolare mosaico in granito a forma di cuore decorato con la croce di Sant’Andrea. Questo elemento segna il luogo dove sorgeva l’Old Tolbooth, il carcere cittadino costruito nel XV secolo e demolito nel 1817, tristemente noto per le dure condizioni di detenzione e gli strumenti di tortura.

Una singolare usanza locale prevede che gli abitanti di Edimburgo sputino su questo simbolo mentre lo oltrepassano – un gesto il cui significato originario è dibattuto: alcuni sostengono fosse un segno di solidarietà verso i prigionieri, altri ritengono derivasse dall’abitudine dei detenuti rilasciati di sputare sulla prigione lasciandola. Oggi viene spesso interpretato come portafortuna e garanzia di ritorno in città.

St. Giles Cathedral

La chiesa dedicata al patrono di Edimburgo, formalmente denominata High Kirk of Edinburgh, rappresenta uno dei luoghi di culto più significativi della Scozia da quasi un millennio. L’edificio attuale risale principalmente al XIV secolo, sebbene abbia subito sostanziali restauri durante l’Ottocento, quando furono installate le splendide vetrate istoriate raffiguranti episodi biblici e santi.

Un momento cruciale nella storia dell’edificio si verificò quando John Knox vi predicò il sermone della Riforma che portò alla fondazione della Chiesa Presbiteriana scozzese. Particolare attenzione merita la Thistle Chapel, raffinato ambiente neogotico realizzato nel 1911 in onore dell’Ordine del Cardo, la più prestigiosa onorificenza cavalleresca scozzese.

Tron Kirk

L’imponente guglia di questa ex chiesa parrocchiale costituisce un riferimento visivo inconfondibile lungo il Royal Mile. Il suo nome deriva dal “Tron Beam”, bilancia pubblica medievale utilizzata per pesare le merci e collocata all’esterno dell’edificio. Costruita tra il 1636 e il 1647, la struttura cessò la sua funzione religiosa nel 1952 e oggi ospita spesso eventi culturali, particolarmente durante l’Edinburgh Festival.

Sotto l’edificio giacciono i resti archeologici di Marlin’s Wynd, considerata la prima strada lastricata della Scozia.

Mary King’s Close

Questo complesso labirintico di vicoli risalenti al XVII secolo rappresenta una delle attrazioni più insolite e affascinanti di Edimburgo. Parzialmente demolito e utilizzato come fondamenta per la Royal Exchange (le attuali City Chambers), rimase sepolto e inaccessibile per secoli, preservando intatta l’atmosfera della città medievale.

Riaperto al pubblico nel 2003 come attrazione turistica (The Real Mary King’s Close), offre un’immersione unica nella vita quotidiana della Edimburgo seicentesca, attraverso suggestivi percorsi sotterranei che svelano abitazioni, botteghe e strade perfettamente conservate.

Museum of Childhood

Inaugurato nel 1955 come primo museo al mondo interamente dedicato alla storia dell’infanzia, questo spazio accoglie una straordinaria collezione di giocattoli, libri illustrati, abiti e accessori provenienti da diverse epoche e culture. Con ingresso gratuito, rappresenta una piacevole variazione tematica nel percorso storico del Royal Mile, particolarmente apprezzata dai visitatori con bambini.

John Knox House

Questa dimora quattrocentesca è tradizionalmente associata alla figura del celebre riformatore religioso John Knox, protagonista del rinnovamento spirituale scozzese. L’edificio fu in realtà ricostruito nel XVI secolo dall’orafo James Mossman, artigiano che rimodellò la corona per Giacomo V e che, per la sua fedeltà alla cattolica Maria Stuarda, finì tragicamente giustiziato.

Oggi la casa-museo illustra la storia della Riforma protestante e offre uno spaccato autentico dello stile di vita cittadino di quattro secoli fa.

Canongate

Proseguendo oltre High Street e St. Mary’s Street, si giunge alla zona prevalentemente residenziale del Royal Mile. Canongate costituisce la sezione inferiore dell’arteria principale e deve il suo nome (letteralmente “strada dei canonici”) ai religiosi agostiniani dell’Abbazia di Holyrood, ai quali re David I concesse il diritto di fondare un insediamento nel 1140. Questo borgo mantenne la propria autonomia amministrativa fino al 1856, quando venne definitivamente incorporato nella municipalità di Edimburgo.

Canongate Tolbooth

Questo pittoresco edificio dalle linee medievali rappresenta la costruzione più antica dell’area, risalente al 1591. In origine fungeva da sede amministrativa, tribunale e prigione del borgo autonomo di Canongate, segnando il confine con la zona di Holyrood. La struttura, caratterizzata dal grande orologio sporgente aggiunto nel 1884, ospita oggi il People’s Story Museum, spazio espositivo dedicato alla vita quotidiana degli abitanti di Edimburgo dal Settecento ai giorni nostri.

Canongate Kirk

Questa chiesa, che svolge la funzione di luogo di culto ufficiale per il Castello di Edimburgo e il Palazzo di Holyroodhouse, fu progettata dall’architetto James Smith e costruita tra il 1688 e il 1691. La sua fama recente è legata anche ai matrimoni reali celebrati tra le sue mura, come quello di Zara Phillips (nipote della regina Elisabetta II) con l’ex capitano della nazionale inglese di rugby Mike Tindall nel 2011.

Davanti all’edificio si può ammirare la statua bronzea del poeta Robert Fergusson, figura letteraria di spicco del XVIII secolo prematuramente scomparso all’età di ventiquattro anni.

Canongate Kirkyard

Il cimitero adiacente alla chiesa merita una visita per le sue suggestive lapidi muschiose e la magnifica vista su Calton Hill. Tra le sepolture illustri spicca quella dell’economista Adam Smith, padre del liberalismo economico, la cui tomba è facilmente individuabile grazie a piccoli segnalini metallici disposti sul prato. Presso l’ingresso si trova inoltre la Canongate Mercat Cross, croce mercantile che un tempo fungeva sia da punto di raduno commerciale sia da palco per proclami pubblici.

Bakehouse Close

Questo vicolo rappresenta uno degli esempi meglio conservati dell’architettura medievale edinburghese. Nonostante i rimaneggiamenti subiti nei secoli, mantiene intatto l’arco d’ingresso cinquecentesco, offrendo ai visitatori un’immagine autentica di come appariva la città nei secoli passati. La sua rilevanza culturale gli è valsa la scelta come location per diverse scene della serie televisiva Outlander, dove appare come sede della tipografia di Alexander Malcolm.

Dunbar’s Close

Tra le sorprese nascoste del Royal Mile, questo splendido giardino in stile seicentesco rappresenta un’oasi di tranquillità nel cuore pulsante della città. Intitolato a David Dunbar, scrittore che possedeva diverse proprietà nella zona, il giardino è stato donato alla municipalità nel 1978 dal Mushroom Trust, fondazione benefica impegnata nella creazione e valorizzazione di spazi verdi urbani. Con le sue aiuole geometriche e la vista panoramica su Calton Hill, costituisce un angolo di pace ideale per una pausa rilassante.

White Horse Close

Superato il discreto portone d’ingresso, questo vicolo trasporta immediatamente il visitatore in un’altra epoca grazie agli edifici seicenteschi magnificamente restaurati negli anni ’60 del Novecento. Originariamente denominato Davidson’s Close, assunse l’attuale nome dalla locanda che vi sorgeva, punto di sosta per le carrozze e tradizionalmente associata al cavallo bianco di Maria Stuarda. Durante la ribellione giacobita del 1745, il complesso ospitò gli ufficiali al seguito di Bonnie Prince Charlie durante la sua permanenza a Edimburgo.

Parlamento scozzese

Dal 2004, il potere legislativo scozzese ha sede in questo innovativo complesso architettonico situato di fronte al Palazzo di Holyroodhouse. Progettato dall’architetto catalano Enric Miralles, l’edificio si caratterizza per le forme organiche ispirate al paesaggio scozzese, con strutture che ricordano foglie e un’ala rivestita di vegetazione. L’ingresso è libero e i visitatori possono assistere alle sessioni parlamentari dalla galleria pubblica della Camera dei dibattiti, elegante sala semicircolare realizzata in vetro e legno.

Abbey Strand

Giungiamo infine all’ultimo tratto del nostro percorso, Abbey Strand, così denominato dal piccolo corso d’acqua che un tempo scorreva in questa zona. Quest’area comprende la storica Abbazia di Holyrood, il maestoso Palazzo di Holyroodhouse e il vasto parco circostante.

Palazzo di Holyroodhouse

Residenza ufficiale della monarchia britannica in Scozia dal XVI secolo, il Palazzo di Holyroodhouse sorge all’estremità orientale del Royal Mile, in posizione simmetricamente opposta rispetto al Castello. L’edificio venne sviluppato a partire da un nucleo originario connesso all’abbazia agostiniana fondata nel 1128 da re David I. Il re Giacomo IV avviò la trasformazione del sito in residenza reale, progetto proseguito dal suo successore Giacomo V.

La fama storica dell’edificio è indissolubilmente legata al soggiorno della regina Maria Stuarda tra il 1561 e il 1567, periodo turbolento culminato nel drammatico assassinio del suo segretario David Rizzio, pugnalato con 56 colpi nel 1566 da un gruppo di cospiratori guidati dal consorte Lord Darnley. Una targa metallica indica sul pavimento le presunte macchie di sangue dell’efferato delitto.

Ancora oggi i reali britannici soggiornano regolarmente nel palazzo durante la “Holyrood Week”, settimana di impegni ufficiali che si tiene annualmente tra fine giugno e inizio luglio.

Holyrood Abbey

Adiacenti al palazzo si ergono le suggestive rovine dell’abbazia agostiniana fondata nel 1128 da re David I. La denominazione deriva dal termine “rood“, antica parola inglese per la croce della crocifissione, rendendo il nome “Holyrood” equivalente a “Santa Croce”.

Secondo la leggenda, durante una battuta di caccia del 1127 nei boschi circostanti, re David I venne disarcionato e rischiò di essere incornato da un cervo. La sua salvezza miracolosa, attribuita all’apparizione di una croce luminosa tra le corna dell’animale, ispirò la fondazione dell’abbazia l’anno seguente come segno di gratitudine.

Dell’edificio originario sopravvivono oggi il portale occidentale, una delle torri d’ingresso e parte della navata destra, elementi che conservano comunque un notevole impatto scenografico, particolarmente suggestivo al tramonto.

Queen’s Gallery

Inaugurata nel 2002 da Elisabetta II, questa galleria d’arte integrata nel complesso di Holyroodhouse ospita mostre temporanee di opere appartenenti alla Royal Collection, una delle più importanti collezioni artistiche al mondo. Le esposizioni vengono periodicamente rinnovate, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare capolavori normalmente non accessibili al pubblico.

The Sanctuary Stones

Alla base del Royal Mile, in prossimità dell’ingresso di Holyrood Palace, una sequenza di tre lettere “S” in ottone incastonate tra i ciottoli della pavimentazione stradale segna il confine dell’antico “Abbey Sanctuary”. Quest’area, che si estendeva per cinque miglia, costituiva un rifugio legale principalmente per debitori insolventi, scherzosamente soprannominati dai locali “Abbey Lairds”. Una curiosa disposizione permetteva loro di lasciare temporaneamente la zona protetta ogni domenica (giorno in cui i procedimenti legali erano sospesi), godendo di 24 ore di libertà dalla mezzanotte del sabato. Il santuario cessò di esistere nel 1880, quando una riforma legislativa abolì la carcerazione per debiti.

Arthur’s Seat e Salisbury Crags

Sebbene tecnicamente non facciano parte del Royal Mile, queste formazioni geologiche dominano il panorama di Abbey Strand. Arthur’s Seat, vulcano estinto risalente a 350 milioni di anni fa, rappresenta il punto più elevato di Edimburgo e offre una vista spettacolare sull’intera città. Per un’escursione meno impegnativa, i Salisbury Crags costituiscono un’alternativa panoramica: questa sequenza di rocce rossastre che circondano il Palazzo di Holyroodhouse è percorribile attraverso il sentiero conosciuto come Radical Road, così denominato perché realizzato dai tessitori insorti durante i moti popolari del 1820, impiegati nei lavori pubblici dopo la repressione delle proteste.

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