Passeggiando per le vie di Edimburgo è impossibile non notare le vetrine dei negozi colme di tessuti dai motivi geometrici colorati che catturano immediatamente l’attenzione. Il tartan scozzese è molto più di un semplice pattern tessile: è un potente simbolo di identità culturale, un legame con la storia e le tradizioni della Scozia che ha attraversato i secoli fino a diventare un’icona riconosciuta in tutto il mondo.
Che voi abbiate radici scozzesi o siate semplicemente affascinati dalla bellezza di questi intrecci colorati, il tartan offre un affascinante spaccato della cultura e delle tradizioni di un paese fiero della propria identità.
Il tartan è un motivo tessile costituito da strisce di colori diversi che si intersecano ad angolo retto, creando un pattern di quadri unico. Tecnicamente, il termine si riferisce al disegno stesso, mentre il tessuto di lana in cui tradizionalmente viene realizzato è chiamato “plaid”. Tuttavia, nella terminologia moderna, i due termini vengono spesso usati come sinonimi.
Ogni combinazione di colori e dimensioni delle strisce costituisce un pattern unico, denominato “sett”. La caratteristica principale del tartan è che il pattern si ripete in modo identico sia in orizzontale che in verticale, creando quella che in ambito tessile viene definita una struttura “twill”, dove i fili si intrecciano passando sopra e sotto in una sequenza 2-2 (due sopra, due sotto).
Dal punto di vista tecnico, la tessitura del tartan richiede una grande abilità per garantire che il motivo si sviluppi correttamente in entrambe le direzioni. Nei secoli, la produzione è passata dai telai manuali delle piccole comunità rurali alle moderne fabbriche tessili, ma il fascino e la complessità di questi pattern rimangono immutati.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’origine del tartan non è chiarissima e certamente non risale agli albori della civiltà celtica scozzese. I primi reperti archeologici di tessuti che possono essere classificati come tartan risalgono al III secolo d.C., ma è solo dal XVI secolo che abbiamo testimonianze scritte e visive più consistenti dell’uso di questi tessuti nelle Highlands scozzesi.
In origine, i tartan non erano necessariamente associati a clan specifici. I tessitori di ogni regione tendevano a utilizzare i coloranti naturali disponibili localmente, creando pattern che diventavano tipici di quell’area geografica. I pigmenti derivavano principalmente da piante, licheni e minerali: il giallo dall’erica o dalla camomilla selvatica, il rosso dalle radici della robbia, il blu dal guado, il verde da una combinazione di coloranti gialli e blu, il marrone e il nero dalla corteccia di ontano o dalle noci di galla.
Il legame tra tartan e clan si è sviluppato gradualmente e si è consolidato solo tra il XVII e il XVIII secolo, in un periodo in cui il sistema dei clan nelle Highlands scozzesi stava raggiungendo il suo apogeo.
Una svolta drammatica nella storia del tartan avvenne dopo la sconfitta dell’insurrezione giacobita nella Battaglia di Culloden nel 1746. Il governo britannico, nel tentativo di spezzare la struttura sociale delle Highlands che aveva sostenuto la ribellione, emanò l’Act of Proscription, che tra le varie misure repressive includeva il divieto di indossare il kilt e il tartan, eccetto per i reggimenti dell’esercito britannico.
Questo divieto durò fino al 1782, ma ebbe l’effetto paradossale di trasformare il tartan in un potente simbolo di identità nazionale scozzese. Quando il divieto fu revocato, il tartan era ormai diventato un emblema di resistenza culturale e di orgoglio nazionale.
La popolarità del tartan ricevette un ulteriore impulso durante l’epoca romantica del XIX secolo, soprattutto grazie alla visita del re Giorgio IV in Scozia nel 1822, un evento orchestrato dallo scrittore Sir Walter Scott. In quell’occasione, il re stesso indossò il kilt, contribuendo a trasformare il tartan da simbolo di ribellione a elemento di moda aristocratica.
Durante il regno della Regina Vittoria, grande appassionata di cultura scozzese che fece costruire la residenza di Balmoral Castle nelle Highlands, la “tartanmania” raggiunse il suo apice, con l’aristocrazia britannica che adottò con entusiasmo pattern e motivi tartan nei propri arredi e abbigliamento.
Il sistema dei clan scozzesi (dal gaelico “clann”, che significa famiglia o discendenza) è una struttura sociale che dominò la vita nelle Highlands scozzesi per secoli. Ogni clan era guidato da un capo e comprendeva diverse famiglie legate da parentela reale o presunta, che occupavano e difendevano un territorio specifico.
Oggi, la maggior parte dei tartan è associata a specifici clan o famiglie scozzesi. Ciascun tartan di clan presenta una combinazione unica di colori e dimensioni delle strisce, che costituisce il pattern distintivo di quella famiglia. Il diritto di indossare un determinato tartan tradizionalmente spettava ai membri del clan corrispondente, sebbene oggi queste regole siano molto meno rigide.
Oltre ai tartan di clan, esistono numerose altre categorie:
La creazione di un nuovo tartan non è un processo casuale. I nuovi design vengono attentamente pianificati, spesso incorporando elementi simbolici nei colori e nelle proporzioni. Una volta creato, un nuovo tartan può essere registrato ufficialmente presso il Scottish Register of Tartans, un’istituzione governativa che mantiene un database di tutti i tartan riconosciuti.
Quando si pensa al tartan, l’immagine che viene subito alla mente è quella del kilt, l’indumento maschile tradizionale scozzese. Il kilt moderno è un capo avvolto intorno alla vita, plissettato sul retro e sui fianchi e liscio sul davanti, che scende fino a poco sopra il ginocchio.
L’antenato del kilt moderno era il “féileadh mòr” (grande kilt), un ampio pezzo di stoffa tartan lungo circa 5-6 metri che veniva avvolto intorno alla vita e drappeggiato sulla spalla, fungendo sia da indumento inferiore che da mantello. Questo capo, diffuso nelle Highlands fino al XVIII secolo, offriva praticità e versatilità: poteva fungere da coperta durante la notte o, se necessario, essere rapidamente sganciato per consentire una maggiore libertà di movimento in battaglia.
Il kilt moderno, o “féileadh beag” (piccolo kilt), si sviluppò come versione semplificata, eliminando la parte superiore del drappeggio. Si dice che questa innovazione sia stata introdotta intorno al 1720 da un industriale inglese, Thomas Rawlinson, che lavorava in una fonderia nelle Highlands e cercava un indumento più pratico per i suoi operai.
Un outfit tradizionale completo in tartan include numerosi accessori:
Se assisterete al Military Tattoo a Edimburgo, potrete ammirare l’abbigliamento tradizionale scozzese in tutto il suo splendore, indossato dalle bande di cornamuse e dai danzatori che si esibivano nell’Esplanade del Castello.
Oltre al kilt, il tartan viene utilizzato per molti altri capi di abbigliamento e accessori, sia tradizionali che moderni:
Il tartan continua a essere un elemento vitale della cultura scozzese contemporanea. Da una parte rappresenta un legame con la tradizione e la storia, dall’altra è un pattern versatile che si è evoluto per adattarsi ai gusti moderni.
Oggi il tartan è presente in diversi contesti:
La popolarità globale del tartan ha portato anche alla creazione di pattern specifici per paesi, stati e province al di fuori della Scozia. Ad esempio, quasi tutti gli stati americani e le province canadesi hanno oggi il loro tartan ufficiale, così come molte nazioni nel mondo.
Nonostante questa diffusione globale, il cuore dell’industria del tartan rimane in Scozia, dove aziende storiche come Lochcarron of Scotland, Johnstons of Elgin e House of Edgar continuano a produrre tessuti di alta qualità secondo metodi tradizionali, pur abbracciando le innovazioni tecnologiche.
Una delle domande più frequenti dei turisti riguarda quale tartan possano legittimamente indossare. La risposta è meno rigida di quanto si potrebbe pensare.
Tradizionalmente, si indossa il tartan del proprio clan di appartenenza o quello di un clan con cui si ha un legame familiare. Se avete antenati scozzesi, potete fare una ricerca genealogica per scoprire a quale clan apparteneva la vostra famiglia. Diversi siti web e il Scottish Register of Tartans possono aiutarvi in questa ricerca.
Se non avete origini scozzesi documentabili, esistono diverse opzioni:
È importante ricordare che sebbene esistano tradizioni legate al tartan, oggi non ci sono “regole” rigide che impediscano a chiunque di indossare qualsiasi pattern. L’eccezione è rappresentata dai tartan reali, come il Balmoral, il cui uso è riservato alla famiglia reale britannica.
Se siete affascinati dal tartan e desiderate approfondire la vostra conoscenza durante un viaggio in Scozia, ci sono diversi luoghi che vale la pena visitare:
Situato a Edimburgo, ospita una vasta collezione di tartan storici e offre una panoramica completa della storia e dell’evoluzione di questo tessuto iconico.
In diverse parti della Scozia è possibile visitare tessiture tradizionali che spesso offrono tour guidati dove è possibile osservare l’intero processo di produzione del tartan. Alcune delle più note sono:
Nelle principali città scozzesi come Edimburgo e Glasgow, troverete numerosi negozi specializzati che offrono una vasta gamma di prodotti in tartan, dai tradizionali kilt ai moderni accessori. Molti di questi negozi dispongono di personale esperto che può aiutarvi a scoprire se avete legami con qualche clan scozzese.
Sulla Royal Mile di Edimburgo, in particolare, si trovano diversi negozi storici come “Geoffrey (Tailor) Highland Crafts” e “The Scottish Shop“, dove è possibile acquistare articoli in tartan di alta qualità e ricevere consigli personalizzati.
Gli Highland Games, che si tengono in diverse località durante l’estate, offrono l’opportunità di vedere il tartan indossato in contesti tradizionali, durante competizioni sportive, esibizioni di danza e sfilate di bande di cornamuse.
Anche l’Edinburgh Festival Fringe e il Royal Edinburgh Military Tattoo presentano numerose occasioni per ammirare abbigliamento tradizionale scozzese in tartan.
Alcune curiosità interessanti sul tartan: